ROMA - Lunedì potrebbe già essere a Madrid. Martedi, al massimo. In Spagna ne sono sicuri: Rafa Benitez prenderà il posto di Carlo Ancelotti, esonerato due giorni fa dopo una stagione senza trofei. Domani la conferenza stampa con De Laurentiis, l'annuncio dell'addio. L'accordo con le Merengues è vicino, ma non completo: vuole ciò che aveva chiesto al Napoli. Più che conoscere il business plan, per il quale tutto sommato non ci sarebbe bisogno, visto che si parla di Real, vuole mettere le mani sulla Casa Blanca: la gestione del mercato, delle giovanili, l'ingaggio dei suoi collaboratori. Il preparatore atletico Paco de Miguel, l'allenatore dei portieri Xavi Valero, l'analista Antonio Gomez e chissà, magari anche Riccardo Bigon, per i quale ha sempre speso parole al miele.
In Spagna, però, la versione online di AS ricorda come Benitez sia un "duro", soprattutto in fase di calciomercato. Ai tempi del Valencia, quando la dirigenza gli comprò Néstor Cannobio, rispose senza misure: «Ho chiesto una sedia e mi hanno portato una lampada».
ROMA - Lunedì potrebbe già essere a Madrid. Martedi, al massimo. In Spagna ne sono sicuri: Rafa Benitez prenderà il posto di Carlo Ancelotti, esonerato due giorni fa dopo una stagione senza trofei. Domani la conferenza stampa con De Laurentiis, l'annuncio dell'addio. L'accordo con le Merengues è vicino, ma non completo: vuole ciò che aveva chiesto al Napoli. Più che conoscere il business plan, per il quale tutto sommato non ci sarebbe bisogno, visto che si parla di Real, vuole mettere le mani sulla Casa Blanca: la gestione del mercato, delle giovanili, l'ingaggio dei suoi collaboratori. Il preparatore atletico Paco de Miguel, l'allenatore dei portieri Xavi Valero, l'analista Antonio Gomez e chissà, magari anche Riccardo Bigon, per i quale ha sempre speso parole al miele.
In Spagna, però, la versione online di AS ricorda come Benitez sia un "duro", soprattutto in fase di calciomercato. Ai tempi del Valencia, quando la dirigenza gli comprò Néstor Cannobio, rispose senza misure: «Ho chiesto una sedia e mi hanno portato una lampada».
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