NAPOLI - Questa è una scuola (e mica solo di pensiero), perché quelli della classe ‘91 hanno il talento che sgorga abbondante, ed un futuro che tinteggiato d’azzurro. Questa è una squadra in cui c’è materia grigia ed anche piedi buoni: la chiameranno la meglio gioventù, senza sbagliarsi, perché in quest’annata doc c’è di tutto, la fisicità, l’eleganza, l’atletismo, la tecnica, il respiro tattico, il furore agonistico.
IL MIX. Oltre Insigne, c’è un Napoli che trasmette la propria idea di calcio, quello che va definito progetto, perché ciò che adesso corre verso un sogno e la strategia d’un passato - recente - sviluppato con pazienza, con intelligenza, con investimenti mirati, anche sontuosi. E’ del ‘91 (ma di novembre) Manolo Gabbiadini, l’unico che non riesca a brillare di luce propria, perché chi ha davanti a sé Gonzalo Higuain si ritrova con qualche chanches in meno: ma le statistiche aiutano a leggere «dentro» le stagioni ed un attaccante che in Europa League segna ogni novantadue minuti ed in campionato ogni 137 ha fatto quel che ha potuto.
IL MURO. La classe, e non banalmente, è di ferro: basta dare un’occhiata a Kalidou Koulibaly, che ha una massa muscolare impressionante e l’ha combinata con una rapidità devastante. Viene pure lui dal ‘91, è stato voluto tenacemente dal Napoli di Benitez che nel gennaio del 2014 s’è portato avanti, ha giocato d’anticipo sulla concorrenza, è andato in Belgio ed ha acquistato dal Genk questo «muro» poi inserito in difesa nell’estate successiva.
NAPOLI - Questa è una scuola (e mica solo di pensiero), perché quelli della classe ‘91 hanno il talento che sgorga abbondante, ed un futuro che tinteggiato d’azzurro. Questa è una squadra in cui c’è materia grigia ed anche piedi buoni: la chiameranno la meglio gioventù, senza sbagliarsi, perché in quest’annata doc c’è di tutto, la fisicità, l’eleganza, l’atletismo, la tecnica, il respiro tattico, il furore agonistico.
IL MIX. Oltre Insigne, c’è un Napoli che trasmette la propria idea di calcio, quello che va definito progetto, perché ciò che adesso corre verso un sogno e la strategia d’un passato - recente - sviluppato con pazienza, con intelligenza, con investimenti mirati, anche sontuosi. E’ del ‘91 (ma di novembre) Manolo Gabbiadini, l’unico che non riesca a brillare di luce propria, perché chi ha davanti a sé Gonzalo Higuain si ritrova con qualche chanches in meno: ma le statistiche aiutano a leggere «dentro» le stagioni ed un attaccante che in Europa League segna ogni novantadue minuti ed in campionato ogni 137 ha fatto quel che ha potuto.
IL MURO. La classe, e non banalmente, è di ferro: basta dare un’occhiata a Kalidou Koulibaly, che ha una massa muscolare impressionante e l’ha combinata con una rapidità devastante. Viene pure lui dal ‘91, è stato voluto tenacemente dal Napoli di Benitez che nel gennaio del 2014 s’è portato avanti, ha giocato d’anticipo sulla concorrenza, è andato in Belgio ed ha acquistato dal Genk questo «muro» poi inserito in difesa nell’estate successiva.
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