NAPOLI - La meglio gioventù, storicamente, abita lì: in quel microcosmo che ne ha visti e ne ha allevati, una fabbrica di campioni a cielo aperto e a ritmo incalzante, una filiera di talenti che va da un secolo all’altro, il serbatoio d’un calcio (quello italiano) che a getto continuo sparge «gioiellini». La meglio gioventù, un bel dì, divenne l’argomento di riflessione d’un discorso ampio, prospettico, sinergico, quelli che gli economisti definiscono joint venture e che De Laurentiis e Percassi (i presidenti) e Giuntoli e Sartori (i diesse) affrontarono per stringere un patto, per scoprirsi amici. La meglio gioventù, per certi versi, è ora rappresentata da Marco Sportiello (24), Andrea Conti (22) e Marten De Roon (25), lo sviluppo verticale di una idea per il futuro che parte dalla porta, si dirotta sull’esterno difensivo e poi evolve nel cuore della metà campo e fa di Napoli-Atalanta qualcosa in più d’una partita...

LA SFIDA - La meglio gioventù che il Napoli ha moralmente opzionato sfila lunedì sera al San Paolo e saranno emozioni autentiche per chi vive di calcio e ne avverte le pressioni: il fascino dello stadio, la tensione di sentirsi in «vetrina», le proprietà intrinsiche d’una sfida che di suo è già particolare trasformano quell’ora e mezza in evento e però anche in curiosità, per chi passerà da Fuorigrotta e qualcosa vorrà sapere di più.