NAPOLI - Una trasferta da 40 milioni di euro o giù di lì. E questa volta non esistono controprove e appelli: Torino-Napoli è una specie di Cassazione Champions. E' una partita da dentro o fuori virtuale. E' la grande chance per dare un senso più profondo e concreto allo spettacolo dispensato per lunghi tratti della stagione, ai sogni di uno scudetto carezzato, ai sei record già archiviati e agli altri a un passo, e soprattutto al futuro. In un solo concetto: la corrida con il Toro vale una fetta di secondo posto grande quanto il Vesuvio.
DESTINO TORINESE - E allora, Torino parte seconda. Una città nel destino: questa volta non c'è la Juve e neanche il testa a testa da titolo, però la partita con i granata del mai tenero ex Ventura, primo allenatore dell'era De Laurentiis tra le ceneri del fallimento, a questo punto vale più della precedente. In palio, dicevamo, c'è una maxi ipoteca sul secondo posto. Lo raccontano la classifica e il calendario: Napoli 76 e Roma 74 punti, quando al traguardo mancano le rispettive sfide in trasferta con il Toro e all'Olimpico con il Chievo, e poi al San Paolo con il Frosinone e a San Siro con il Milan. Pura adrenalina, puro thrilling. Ma giocando un po' con le teorie - spesso e volentieri dimostrate in pratica -, considerando che gli azzurri in casa vantano il miglior rendimento del campionato è molto lecito pensare che la partita di domani con i granata possa quasi mettere la parola fine in calce alla volata per il secondo posto. Che vale la fase a gruppi della Champions e un'iniezione di fiducia da quasi 40 milioni di euro di introiti.
NAPOLI - Una trasferta da 40 milioni di euro o giù di lì. E questa volta non esistono controprove e appelli: Torino-Napoli è una specie di Cassazione Champions. E' una partita da dentro o fuori virtuale. E' la grande chance per dare un senso più profondo e concreto allo spettacolo dispensato per lunghi tratti della stagione, ai sogni di uno scudetto carezzato, ai sei record già archiviati e agli altri a un passo, e soprattutto al futuro. In un solo concetto: la corrida con il Toro vale una fetta di secondo posto grande quanto il Vesuvio.
DESTINO TORINESE - E allora, Torino parte seconda. Una città nel destino: questa volta non c'è la Juve e neanche il testa a testa da titolo, però la partita con i granata del mai tenero ex Ventura, primo allenatore dell'era De Laurentiis tra le ceneri del fallimento, a questo punto vale più della precedente. In palio, dicevamo, c'è una maxi ipoteca sul secondo posto. Lo raccontano la classifica e il calendario: Napoli 76 e Roma 74 punti, quando al traguardo mancano le rispettive sfide in trasferta con il Toro e all'Olimpico con il Chievo, e poi al San Paolo con il Frosinone e a San Siro con il Milan. Pura adrenalina, puro thrilling. Ma giocando un po' con le teorie - spesso e volentieri dimostrate in pratica -, considerando che gli azzurri in casa vantano il miglior rendimento del campionato è molto lecito pensare che la partita di domani con i granata possa quasi mettere la parola fine in calce alla volata per il secondo posto. Che vale la fase a gruppi della Champions e un'iniezione di fiducia da quasi 40 milioni di euro di introiti.
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