NAPOLI - Incontrarsi e dirsi: tutto ciò che non è stato possibile sussurrarsi, finora, perché c’era altro da fare. E svelarsi completamente, ognuno con le proprie ragioni e le rispettive idee: attraversando il Napoli da un capo all’altro, dal luglio dell’anno scorso ad oggi, da ciò che (splendidamente) è stato a quel che dovrà essere. Incontrarsi e dirsi: ch’è finito un anno fantastico, nel quale - è ovvio - si sono cristallizzate anche posizioni «diverse», ma ci sono i margini per riavvicinarsi o per spiegarsi o per capirsi o anche per rappresentare le proprie visioni.
E’ il giorno, chissà, e quando De Laurentiis e Sarri si incontreranno - potrebbe succedere oppure no, perché ci sono gli impegni precedentemente assunti - verrà il momento di spiegarsi ancora, per andare oltre quel «piccolo» solco ch’esiste ma non pare né un ciglio, né un burrone. E’ una differenza, tutto qua.L’ELOGIO - Incontrarsi, ed è già successo, l’altra sera, per dirsi quello che Aurelio De Laurentiis ha voluto rappresentasse il discorso di fine anno da trasmettere ai sei milioni di tifosi nel mondo, parlando (anche) a loro attraverso il proprio sito: «Ringrazio Sarri per l’ardore, il sentimento e l’abnegazione con cui ha guidato il Napoli. Il ritorno in Champions è bello e meritato. Sarri ci ha accompagnato in questa cavalcata con grande determinazione ed insieme a lui renderemo ancora più competitiva questa squadra». E’ una conferma, esplicita, sulle intenzioni e la solidità del progetto, sulla certezza delle idee, sviluppate nel tempo e attraverso quel contratto del giugno 2015 che diventerà, ovviamente, argomento di divagazione.
IL CONFRONTO - Però s’incontreranno per dirsi altro ancora, perché ognuno avrà elementi su cui concentrarsi per un po’: e si chiacchiererà di quell’accordo di dodici mesi fa, della sua articolata formulazione, della squadra e delle modalità del turn-over, dell’organico e della interpretazione d’un calcio che De Laurentiis ha recentemente esaltato («abbiamo giocato sempre su grandissimi livelli e divertito») e che Sarri vuole ampliare. «Insieme a lui questo Napoli sarà più competitivo e lavoreremo immediatamente per esserlo sia in Italia che in Europa». E intanto oggi a Napoli arriva Tonelli, il primo innesto, per le visite mediche.
NAPOLI - Incontrarsi e dirsi: tutto ciò che non è stato possibile sussurrarsi, finora, perché c’era altro da fare. E svelarsi completamente, ognuno con le proprie ragioni e le rispettive idee: attraversando il Napoli da un capo all’altro, dal luglio dell’anno scorso ad oggi, da ciò che (splendidamente) è stato a quel che dovrà essere. Incontrarsi e dirsi: ch’è finito un anno fantastico, nel quale - è ovvio - si sono cristallizzate anche posizioni «diverse», ma ci sono i margini per riavvicinarsi o per spiegarsi o per capirsi o anche per rappresentare le proprie visioni.
E’ il giorno, chissà, e quando De Laurentiis e Sarri si incontreranno - potrebbe succedere oppure no, perché ci sono gli impegni precedentemente assunti - verrà il momento di spiegarsi ancora, per andare oltre quel «piccolo» solco ch’esiste ma non pare né un ciglio, né un burrone. E’ una differenza, tutto qua.L’ELOGIO - Incontrarsi, ed è già successo, l’altra sera, per dirsi quello che Aurelio De Laurentiis ha voluto rappresentasse il discorso di fine anno da trasmettere ai sei milioni di tifosi nel mondo, parlando (anche) a loro attraverso il proprio sito: «Ringrazio Sarri per l’ardore, il sentimento e l’abnegazione con cui ha guidato il Napoli. Il ritorno in Champions è bello e meritato. Sarri ci ha accompagnato in questa cavalcata con grande determinazione ed insieme a lui renderemo ancora più competitiva questa squadra». E’ una conferma, esplicita, sulle intenzioni e la solidità del progetto, sulla certezza delle idee, sviluppate nel tempo e attraverso quel contratto del giugno 2015 che diventerà, ovviamente, argomento di divagazione.
IL CONFRONTO - Però s’incontreranno per dirsi altro ancora, perché ognuno avrà elementi su cui concentrarsi per un po’: e si chiacchiererà di quell’accordo di dodici mesi fa, della sua articolata formulazione, della squadra e delle modalità del turn-over, dell’organico e della interpretazione d’un calcio che De Laurentiis ha recentemente esaltato («abbiamo giocato sempre su grandissimi livelli e divertito») e che Sarri vuole ampliare. «Insieme a lui questo Napoli sarà più competitivo e lavoreremo immediatamente per esserlo sia in Italia che in Europa». E intanto oggi a Napoli arriva Tonelli, il primo innesto, per le visite mediche.
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l'esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l'uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.