NAPOLI - Avanti un altro: perché conviene anticiparsi il lavoro, tentare di sfuggire alle aste, procedere tempestivamente, dando slancio alle proprie, credendo in se stesso, in ciò ch’è stato costruito in questi mesi. Avanti tutta: nonostante i centosei gol ed un attacco da far impallidire, incurante di quella esplosività che è in chiunque - in Higuain e in Insigne, in Callejon in Mertens e in Gabbiadini - ma pensando che pure al meglio non ci sia mai fine e vale la pena andare a prendersi il re dei bomber cadetti, per vedere l’effetto che fa. Avanti c’è posto: e il Napoli l’ha riservato a Gianluca Lapadula, seguito per mesi e mesi, “opzionato” una quarantina di giorni fa da Aurelio De Laurentiis con una telefonata impegnativa per Daniele Sebastiani, e ora precettato moralmente con il summit che a Roma spalanca le porte ad un affare ch’è nell’aria da un bel po’ e che aspetta l’esito dei play off di B per arrivare a definizione.
LA POLE - Certo che bisogna accelerare: il traffico, a un certo punto, ha insospettito; la Juventus nell’ombra, il Leicester defilato ma mica poi tanto, il Genoa in prossimità stavano complicando il piano d’avvicinamento. Ed allora il Napoli, che s’era mosso da un bel po’, ha pensato di tirarsi fuori da questo ingorgo e di sistemarsi in quella pole position che Sebastiani ha consegnato a De Laurentiis in virtù d’una amicizia ormai collaudata, sostenuta dagli affari del passato e da arricchire ulteriormente, tangibilmente: il Napoli ha chiesto ancora Lapadula, stavolta ha presentato un elenco persino più nutrito, ed il Pescara ha risposto andando dritto al cuore d’una vicenda che avrà bisogno di una quindicina di giorni ancora (sarà un caso, ma la finale per la promozione in serie A è in calendario il 5 maggio). Voleranno via rapidamente e Lapadula avvertirà un brivido: c’è musica da Champions per le sue orecchie.
NAPOLI - Avanti un altro: perché conviene anticiparsi il lavoro, tentare di sfuggire alle aste, procedere tempestivamente, dando slancio alle proprie, credendo in se stesso, in ciò ch’è stato costruito in questi mesi. Avanti tutta: nonostante i centosei gol ed un attacco da far impallidire, incurante di quella esplosività che è in chiunque - in Higuain e in Insigne, in Callejon in Mertens e in Gabbiadini - ma pensando che pure al meglio non ci sia mai fine e vale la pena andare a prendersi il re dei bomber cadetti, per vedere l’effetto che fa. Avanti c’è posto: e il Napoli l’ha riservato a Gianluca Lapadula, seguito per mesi e mesi, “opzionato” una quarantina di giorni fa da Aurelio De Laurentiis con una telefonata impegnativa per Daniele Sebastiani, e ora precettato moralmente con il summit che a Roma spalanca le porte ad un affare ch’è nell’aria da un bel po’ e che aspetta l’esito dei play off di B per arrivare a definizione.
LA POLE - Certo che bisogna accelerare: il traffico, a un certo punto, ha insospettito; la Juventus nell’ombra, il Leicester defilato ma mica poi tanto, il Genoa in prossimità stavano complicando il piano d’avvicinamento. Ed allora il Napoli, che s’era mosso da un bel po’, ha pensato di tirarsi fuori da questo ingorgo e di sistemarsi in quella pole position che Sebastiani ha consegnato a De Laurentiis in virtù d’una amicizia ormai collaudata, sostenuta dagli affari del passato e da arricchire ulteriormente, tangibilmente: il Napoli ha chiesto ancora Lapadula, stavolta ha presentato un elenco persino più nutrito, ed il Pescara ha risposto andando dritto al cuore d’una vicenda che avrà bisogno di una quindicina di giorni ancora (sarà un caso, ma la finale per la promozione in serie A è in calendario il 5 maggio). Voleranno via rapidamente e Lapadula avvertirà un brivido: c’è musica da Champions per le sue orecchie.
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