NAPOLI - La nuova frontiera è «Orange»: e in questo calcio senza limiti, il Napoli ha scelto di tuffarsi con il corpo e con la testa. Il futuro è ovunque, ormai, e va solo scovata la meglio gioventù da sistemare nel cuore d’una squadra che ormai da dodici anni stupisce, che da sette va in Europa League, che per la terza volta ha afferrato il passaporto per la Champions, ch’è diventata l’anti-Juve per eccellenza, che aspetta di arrivare ad Hector Herrera - dopo averne ottenuto il gradimento - e che intanto s’è catapultata in Olanda, ripetutamente, per accumulare informazioni, per avviare trattative, per scoprire cosa nasconda questa terra così prodiga di talento. Il mercato è il risultato di mesi (e mesi) di lavoro oscuro, di improvvisi blitz, di relazioni da stendere e poi da aggiornare: Davy Klaassen (23) è stato un tormento da gennaio in poi, una soluzione prossima alla conclusione, poi congelata, poi rinviata ora accantonata. Ma un giorno, e chi può dire il contrario?, chissà che non si scorga empatia difficile da contenere.
L’ALA - Ma all’Ajax il Napoli ha avuto modo di apprezzare altro e la storia di quel club racconta della fertilità d’un settore giovanile nel quale c’è - o converge - la qualità assoluta: Anwar El Ghazi (21) è arrivato dallo Sparta ch’era poco più d’un bambino, ha scalato l’Eredivisie, è un attaccante moderno che a destra può rappresentare l’alternativa (anche in prospettiva) di Callejon, sente la porta, conosce il 4-3- 3. Cos’altro chiedergli? Ma in quell’Ajax c’è anche Riechedly Bazoer (20 ad ottobre), diventato troppo costoso con largo anticipo, ma è stato sul taccuino, e magari ci rimane, perché non si può mai sapere dove conducono le impervie ed imprevedibili strade del mercato.
NAPOLI - La nuova frontiera è «Orange»: e in questo calcio senza limiti, il Napoli ha scelto di tuffarsi con il corpo e con la testa. Il futuro è ovunque, ormai, e va solo scovata la meglio gioventù da sistemare nel cuore d’una squadra che ormai da dodici anni stupisce, che da sette va in Europa League, che per la terza volta ha afferrato il passaporto per la Champions, ch’è diventata l’anti-Juve per eccellenza, che aspetta di arrivare ad Hector Herrera - dopo averne ottenuto il gradimento - e che intanto s’è catapultata in Olanda, ripetutamente, per accumulare informazioni, per avviare trattative, per scoprire cosa nasconda questa terra così prodiga di talento. Il mercato è il risultato di mesi (e mesi) di lavoro oscuro, di improvvisi blitz, di relazioni da stendere e poi da aggiornare: Davy Klaassen (23) è stato un tormento da gennaio in poi, una soluzione prossima alla conclusione, poi congelata, poi rinviata ora accantonata. Ma un giorno, e chi può dire il contrario?, chissà che non si scorga empatia difficile da contenere.
L’ALA - Ma all’Ajax il Napoli ha avuto modo di apprezzare altro e la storia di quel club racconta della fertilità d’un settore giovanile nel quale c’è - o converge - la qualità assoluta: Anwar El Ghazi (21) è arrivato dallo Sparta ch’era poco più d’un bambino, ha scalato l’Eredivisie, è un attaccante moderno che a destra può rappresentare l’alternativa (anche in prospettiva) di Callejon, sente la porta, conosce il 4-3- 3. Cos’altro chiedergli? Ma in quell’Ajax c’è anche Riechedly Bazoer (20 ad ottobre), diventato troppo costoso con largo anticipo, ma è stato sul taccuino, e magari ci rimane, perché non si può mai sapere dove conducono le impervie ed imprevedibili strade del mercato.
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