CASTEL VOLTURNO - Un mercato: lo dice la parola stesso. C’è una domanda, c’è un’offerta e poi, ma statene certi, c’è il caos. Lo spiega (pure) il senso figurato di un’espressione: «è un mercato». E si può stare ore, o anche giorni, persino settimane per coglierne l’essenza: si compra - si tenta di farlo - e si vende - si prova - e non è così semplice, non basta andare con i soldi, tanti o pochi che siano. Perché poi partono le azioni di disturbo o anche l’ostinazione o magari l’avversione o qualche diavoleria. Il mercato di Nikola Maksimovic (25) è tormento, mica estasi: se ne è andato a casa, in Serbia, perché ha deciso di rompere con il Torino. Vuole andar via, presumibilmente vuole il Napoli, che da due anni lo insegue e che ora si è messo lì, sulla riva ed attende che accada qualcosa. E’ tutto ciò fuori dalla propria «giurisdizione», però: decide il Torino, chiaramente, che non ne vuole sapere, neanche per venticinque milioni di euro che rappresentano una «fortuna», un colpo al jackpot, una cascata di euro da restare storditi.
IPOTESI DUE - Il Napoli può invece accelerare per Amadou Diawara (19), ancora nascosto chissà dove, certo non a Bologna: è il mediano che interessa per il futuro, un prospetto ritenuto di assoluto livello, però c’è bisogno di sfoltire l’organico, di cedere David Lopez (che potrebbe andare all’Espanyol) e/o De Guzman (che invece interessa al Chievo, però chiaramente «allergico» a certi ingaggi): la partenza dell’uno schiuderebbe le porte di Castel Volturno al centrocampista bolognese, valutato quindici milioni da un bel po’. La trattativa è abbondantemente chiusa, ma da tempo, serve solo l’ultimo passaggio, quello delle firme: intanto, è spuntata altra concorrenza, come il Milan, ma la fiducia regna sovrana.
CASTEL VOLTURNO - Un mercato: lo dice la parola stesso. C’è una domanda, c’è un’offerta e poi, ma statene certi, c’è il caos. Lo spiega (pure) il senso figurato di un’espressione: «è un mercato». E si può stare ore, o anche giorni, persino settimane per coglierne l’essenza: si compra - si tenta di farlo - e si vende - si prova - e non è così semplice, non basta andare con i soldi, tanti o pochi che siano. Perché poi partono le azioni di disturbo o anche l’ostinazione o magari l’avversione o qualche diavoleria. Il mercato di Nikola Maksimovic (25) è tormento, mica estasi: se ne è andato a casa, in Serbia, perché ha deciso di rompere con il Torino. Vuole andar via, presumibilmente vuole il Napoli, che da due anni lo insegue e che ora si è messo lì, sulla riva ed attende che accada qualcosa. E’ tutto ciò fuori dalla propria «giurisdizione», però: decide il Torino, chiaramente, che non ne vuole sapere, neanche per venticinque milioni di euro che rappresentano una «fortuna», un colpo al jackpot, una cascata di euro da restare storditi.
IPOTESI DUE - Il Napoli può invece accelerare per Amadou Diawara (19), ancora nascosto chissà dove, certo non a Bologna: è il mediano che interessa per il futuro, un prospetto ritenuto di assoluto livello, però c’è bisogno di sfoltire l’organico, di cedere David Lopez (che potrebbe andare all’Espanyol) e/o De Guzman (che invece interessa al Chievo, però chiaramente «allergico» a certi ingaggi): la partenza dell’uno schiuderebbe le porte di Castel Volturno al centrocampista bolognese, valutato quindici milioni da un bel po’. La trattativa è abbondantemente chiusa, ma da tempo, serve solo l’ultimo passaggio, quello delle firme: intanto, è spuntata altra concorrenza, come il Milan, ma la fiducia regna sovrana.
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