CASTEL VOLTURNO - E’ una maratona: e per vincerla, bisogna resistere, avere ritmo, resistere ad oltranza alla fatica, allo stress, alla tensione, agli strappi del «nemico». E’ una prova di forza, molto più di un braccio di ferro: c’è dentro di tutto, mica soltanto una questione di danaro, ma anche l’orgoglio (ferito) e il senso d’appagamento. E’ la Maksimovic- story e chissà quando finirà, perché si va avanti da giorni e giorni - praticamente un anno - e ce ne sarà ancora per tutti i gusti. E’ una trattativa-fiume e pazienza: ormai saprete ogni cosa, tranne quello che succederà, perché non è chiaro neanche ai principali protagonisti. Però s’intravede una luce in fondo a questo tunnel e la presenza del manager di Maksimovic a Milano sparge un bagliore: vuoi vedere che...?
ECCO I SOLDI - Il Napoli ha presentato, ma da un bel po’, la propria proposta ufficiale: l’ha fatto prima attraverso messaggi laterali, poi lasciando che al Torino venisse tentato dall’offerta da venticinque milioni, che rappresentano una fortuna. Eppure non è bastato per far vacillare Cairo, rimasto inchiodato sulle proprie posizioni, dolente per lo «strappo» di Maksimovic, fiducioso in un rilancio ulteriore del Napoli, che però non vuole andare oltre, avendo scelto un budget - significativo - per concedersi il difensore.
IL PIANO - La presenza di Fali Ramadani, il manager di Maksimovic, ha avuto comunque un effetto: scuotere quel clima d’apparente calma ed agitare un po’, rimuovendo la noia. In casi del genere, servono relazioni diplomatiche: Maksimovic ed il Torino hanno smesso di parlarsi, e da una settimana ed oltre, ma qualcuno dovrà pur farlo, per trovare una soluzione che non sia pregiudizievole per nessuno. Il Napoli ha fatto la propria parte, adesso tocca al Torino.
CASTEL VOLTURNO - E’ una maratona: e per vincerla, bisogna resistere, avere ritmo, resistere ad oltranza alla fatica, allo stress, alla tensione, agli strappi del «nemico». E’ una prova di forza, molto più di un braccio di ferro: c’è dentro di tutto, mica soltanto una questione di danaro, ma anche l’orgoglio (ferito) e il senso d’appagamento. E’ la Maksimovic- story e chissà quando finirà, perché si va avanti da giorni e giorni - praticamente un anno - e ce ne sarà ancora per tutti i gusti. E’ una trattativa-fiume e pazienza: ormai saprete ogni cosa, tranne quello che succederà, perché non è chiaro neanche ai principali protagonisti. Però s’intravede una luce in fondo a questo tunnel e la presenza del manager di Maksimovic a Milano sparge un bagliore: vuoi vedere che...?
ECCO I SOLDI - Il Napoli ha presentato, ma da un bel po’, la propria proposta ufficiale: l’ha fatto prima attraverso messaggi laterali, poi lasciando che al Torino venisse tentato dall’offerta da venticinque milioni, che rappresentano una fortuna. Eppure non è bastato per far vacillare Cairo, rimasto inchiodato sulle proprie posizioni, dolente per lo «strappo» di Maksimovic, fiducioso in un rilancio ulteriore del Napoli, che però non vuole andare oltre, avendo scelto un budget - significativo - per concedersi il difensore.
IL PIANO - La presenza di Fali Ramadani, il manager di Maksimovic, ha avuto comunque un effetto: scuotere quel clima d’apparente calma ed agitare un po’, rimuovendo la noia. In casi del genere, servono relazioni diplomatiche: Maksimovic ed il Torino hanno smesso di parlarsi, e da una settimana ed oltre, ma qualcuno dovrà pur farlo, per trovare una soluzione che non sia pregiudizievole per nessuno. Il Napoli ha fatto la propria parte, adesso tocca al Torino.
23 ago 2016
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