ROMA - Eppure tornano, anche nell’immaginario collettivo, ombre che s’allungano di qua e di là, tra il passato (il presente) e il futuro: Sassuolo-Napoli, e volete che non sia (innanzitutto) la loro partita, i soggetti di un desiderio bollente, i protagonisti di un’estate e poi di un inverno fa, le opzioni dissoltesi nel nulla, perché al mercato va (anche) così. Si scrive Berardi o anche Politano e ci si ritrova nella nebbia più densa che mai di nottate consumate a inseguirsi nella Milano da bere tutta d’un fiato, un pacco di milioni di euro e via, affare (dis)fatto: è successo, e ripetutamente, che Sassuolo e Napoli ci abbiano provato e magari capiterà ancora, ma è andata sempre maluccio, per chiunque, perché ognuno s’è portato appresso qualche rimpianto. A Domenico Berardi, un giovane (24 ad agosto) reso «vecchio» dalle sue duecento presenze con la maglia del Sassuolo, il Napoli ci pensato spesso e volentieri e a un certo punto pareva tutto definito: un bel po’ di soldi, a cui aggiungere il colombiano Zapata, perché tutti vivessero felici e contenti.
SI RICOMINCIA - Ma è stato tutto breve come un sogno e Berardi, alla fine, è rimasto a Sassuolo, lasciando al Napoli la speranza che qualcosa possa mutare nella prossima estate, quando si ripartirà alla caccia di un esterno offensivo geniale. C’è una lista lunghissima, con tante preferenze: si parte da Chiesa e da Denis Suarez e Verdi, che restano in primissima fila, però si aggiunga anzi, al loro fianco Berardi, ch’è fatto della stessa pasta, e semmai Politano, che invece due mesi fa s’è dovuto togliere la maglia del Napoli da dosso proprio sul suono della sirena, alle ventitré meno qualche minuto del 31 gennaio.
ROMA - Eppure tornano, anche nell’immaginario collettivo, ombre che s’allungano di qua e di là, tra il passato (il presente) e il futuro: Sassuolo-Napoli, e volete che non sia (innanzitutto) la loro partita, i soggetti di un desiderio bollente, i protagonisti di un’estate e poi di un inverno fa, le opzioni dissoltesi nel nulla, perché al mercato va (anche) così. Si scrive Berardi o anche Politano e ci si ritrova nella nebbia più densa che mai di nottate consumate a inseguirsi nella Milano da bere tutta d’un fiato, un pacco di milioni di euro e via, affare (dis)fatto: è successo, e ripetutamente, che Sassuolo e Napoli ci abbiano provato e magari capiterà ancora, ma è andata sempre maluccio, per chiunque, perché ognuno s’è portato appresso qualche rimpianto. A Domenico Berardi, un giovane (24 ad agosto) reso «vecchio» dalle sue duecento presenze con la maglia del Sassuolo, il Napoli ci pensato spesso e volentieri e a un certo punto pareva tutto definito: un bel po’ di soldi, a cui aggiungere il colombiano Zapata, perché tutti vivessero felici e contenti.
SI RICOMINCIA - Ma è stato tutto breve come un sogno e Berardi, alla fine, è rimasto a Sassuolo, lasciando al Napoli la speranza che qualcosa possa mutare nella prossima estate, quando si ripartirà alla caccia di un esterno offensivo geniale. C’è una lista lunghissima, con tante preferenze: si parte da Chiesa e da Denis Suarez e Verdi, che restano in primissima fila, però si aggiunga anzi, al loro fianco Berardi, ch’è fatto della stessa pasta, e semmai Politano, che invece due mesi fa s’è dovuto togliere la maglia del Napoli da dosso proprio sul suono della sirena, alle ventitré meno qualche minuto del 31 gennaio.
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