Champions League
NAPOLI - Accontentarsi? Risparmiarsi? No, grazie, non sono verbi che si adattano al nuovo Napoli. Contro l’Ajax solo chi non conosce le caratteristiche del nuovo gruppo plasmato da Luciano Spalletti e il suo straordinario stato di forma avrebbe potuto pensare che la classifica del girone di Champions League, con nove punti nelle prime tre partite, potesse spingere gli azzurri ad un approccio meno “indiavolato” al match.
“Dobbiamo interpretare la partita come una finale, senza pensare alla classifica” aveva detto alla vigilia del match Luciano Spalletti e ancora una volta la squadra ha preso in parola il proprio condottiero, assalendo subito alla gola un Ajax comunque più in partita rispetto all’andata, ma costretto ad arrendersi alla distanza.
Per la prima volta nella storia il Napoli è agli ottavi di Champions con due turni di anticipo e con 17 gol segnati in quattro partite è record assoluto per un’italiana nella manifestazione. Tuttavia, se Spalletti non si era lasciato andare ai trionfalismi dopo l’impresa della Cruijff Arena, nulla cambia neppure dopo il 4-2 del Maradona al termine di un match comunque più equilibrato, anche se solo a tratti. Però il traguardo della qualificazione vale un sorriso in più e soprattutto un ringraziamento ai tifosi nell'intervista post gara ai microfoni di Sky Sport: "In uno stadio così, con un tifo del genere si viene trascinati. A volte mi è girata la testa e ho visto le stelline con gli urli della nostra gente. I ragazzi hanno esaltato l'orgoglio di un popolo intero, che ha tramesso ai nostri giocatori la 'garra' giusta, la grande voglia di stare in questa competizione. La Champions non ti perdona, appena si abbassa il ritmo si viene castigati e l'Ajax oggi l'ha fatto perché è una squdra di qualità".
Rientro subito vincente per Victor Osimhen, in campo nella ripresa e in gol. Spalletti però punzecchia l'attaccante nigeriano per la prestazione: "Con l'ingresso di Victor abbiamo palleggiato meno rispetto a quando c'era Raspadori, ma era necessario. Osimhen è un po' capoccione, è andato in fuorigioco per due volte e non ha aiutato la squadra in fase di non possesso, ma probabilmente perché non ha ancora la condizione giusta".
NAPOLI - Accontentarsi? Risparmiarsi? No, grazie, non sono verbi che si adattano al nuovo Napoli. Contro l’Ajax solo chi non conosce le caratteristiche del nuovo gruppo plasmato da Luciano Spalletti e il suo straordinario stato di forma avrebbe potuto pensare che la classifica del girone di Champions League, con nove punti nelle prime tre partite, potesse spingere gli azzurri ad un approccio meno “indiavolato” al match.
“Dobbiamo interpretare la partita come una finale, senza pensare alla classifica” aveva detto alla vigilia del match Luciano Spalletti e ancora una volta la squadra ha preso in parola il proprio condottiero, assalendo subito alla gola un Ajax comunque più in partita rispetto all’andata, ma costretto ad arrendersi alla distanza.
Per la prima volta nella storia il Napoli è agli ottavi di Champions con due turni di anticipo e con 17 gol segnati in quattro partite è record assoluto per un’italiana nella manifestazione. Tuttavia, se Spalletti non si era lasciato andare ai trionfalismi dopo l’impresa della Cruijff Arena, nulla cambia neppure dopo il 4-2 del Maradona al termine di un match comunque più equilibrato, anche se solo a tratti. Però il traguardo della qualificazione vale un sorriso in più e soprattutto un ringraziamento ai tifosi nell'intervista post gara ai microfoni di Sky Sport: "In uno stadio così, con un tifo del genere si viene trascinati. A volte mi è girata la testa e ho visto le stelline con gli urli della nostra gente. I ragazzi hanno esaltato l'orgoglio di un popolo intero, che ha tramesso ai nostri giocatori la 'garra' giusta, la grande voglia di stare in questa competizione. La Champions non ti perdona, appena si abbassa il ritmo si viene castigati e l'Ajax oggi l'ha fatto perché è una squdra di qualità".
Rientro subito vincente per Victor Osimhen, in campo nella ripresa e in gol. Spalletti però punzecchia l'attaccante nigeriano per la prestazione: "Con l'ingresso di Victor abbiamo palleggiato meno rispetto a quando c'era Raspadori, ma era necessario. Osimhen è un po' capoccione, è andato in fuorigioco per due volte e non ha aiutato la squadra in fase di non possesso, ma probabilmente perché non ha ancora la condizione giusta".
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