Coppa Italia, il digiuno di Higuain agita Napoli
Stasera semifinale di andata allo Juventus Stadium: l'’argentino non va a segno da 180', come in campionato quando punì gli azzurri

VINOVO - Non sarà una partita qualsiasi, poco importa che ci sia già stato un incrocio: il Napoli, per Gonzalo Higuain, non è un’ex squadra ma un pezzo di vita, una galleria di ricordi belli e la maglia dei 36 gol in campionato, dei record sfilati dopo decenni a Gunnar Nordahl e Antonio Valentin Angelillo.
Ha scelto di andare via per abbracciare il progetto bianconero, però tre anni non si cancellano e i veleni dell’addio non possono oscurare le emozioni: la gente di Napoli era innamorata e per questo s’è sentita tradita, comprensibile il tumulto dei sentimenti guardandosi negli occhi.PREZZO - Certo, sarà questione d’un momento. Al fischio iniziale, ognuno per sè: il Napoli spera di dare un dispiacere al vecchio amore, il Pipita punta a vincere con la Juve. L’ha scelta per questo e vuole tutto, la Coppa Italia come il campionato e la Champions, consapevole di quanto sia complicato ma convinto del valore della squadra. E del suo, perché anche la Juve l’ha scelto per vincere, per continuare a farlo in Italia e cominciare in Europa, arrivando a investire 90 milioni di euro, il prezzo della clausola di rescissione, un assegno che agitava responsabilità e pressioni e che oggi fa esclamare: «Ok, il prezzo è giusto».
Perché il Pipita è lo stakanovista bianconero, il più utilizzato con trentadue presenze, e ha segnato la bellezza di ventidue gol: diciannove in campionato, dov’è capocannoniere, e tre in Champions. Gli manca la Coppa Italia, dove in realtà ha giocato una sola partita, quella dei quarti con il Milan, essendo rimasto in panchina negli ottavi con l’Atalanta.