NAPOLI - Ancora botta e risposta, l'ennesima. Mentre sembra che le acque si calmino, improvvisamente s'increspano, sino ad agitarsi del tutto. Così è se vi pare: ormai la querelle-stadio, protrattasi per anni, conta tante puntate quante quelle di una qualsiasi soap opera. L'ultimo atto dell'interminabile contendere (leggasi replica) annovera Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, nei panni di principale protagonista. «Se De Laurentiis vuole fare un nuovo stadio, faccia pure tranquillamente». Non s'è fatta attendere la risposta (ieri, ai microfoni di Radio Marte) alle piccate dichiarazioni che il presidente azzurro aveva rilasciato solo tre giorni fa, prima di partire per la Cina.
FACCIA PURE - L'assessore s'è poi soffermato sui vari aspetti: «Lui è un imprenditore, è il proprietario del Napoli e perciò lo può fare. Per quanto ci riguarda i lavori necessitano di tempi tecnici. Inoltre lo stadio San Paolo non ha alcuna manutenzione sin dal 1990, letteralmente abbandonato dai vari imprenditori che si sono susseguiti nel tempo. Noi, dopo due anni di difficoltà, avevamo offerto alla Ssc Napoli una gestione in comune dell'impianto e, visto che ciò non si può fare, abbiamo pensato di provvedere da soli. Facendo due atti politici, ad aprile ed agosto, per sbloccare i 25 milioni concessi dal Credito Sportivo. Questi lavori ci permetteranno di adeguare lo stadio agli standard di sicurezza dell'Uefa, ma in seguito interverremo pure sui sediolini, bagni e spogliatoi».
NAPOLI - Ancora botta e risposta, l'ennesima. Mentre sembra che le acque si calmino, improvvisamente s'increspano, sino ad agitarsi del tutto. Così è se vi pare: ormai la querelle-stadio, protrattasi per anni, conta tante puntate quante quelle di una qualsiasi soap opera. L'ultimo atto dell'interminabile contendere (leggasi replica) annovera Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, nei panni di principale protagonista. «Se De Laurentiis vuole fare un nuovo stadio, faccia pure tranquillamente». Non s'è fatta attendere la risposta (ieri, ai microfoni di Radio Marte) alle piccate dichiarazioni che il presidente azzurro aveva rilasciato solo tre giorni fa, prima di partire per la Cina.
FACCIA PURE - L'assessore s'è poi soffermato sui vari aspetti: «Lui è un imprenditore, è il proprietario del Napoli e perciò lo può fare. Per quanto ci riguarda i lavori necessitano di tempi tecnici. Inoltre lo stadio San Paolo non ha alcuna manutenzione sin dal 1990, letteralmente abbandonato dai vari imprenditori che si sono susseguiti nel tempo. Noi, dopo due anni di difficoltà, avevamo offerto alla Ssc Napoli una gestione in comune dell'impianto e, visto che ciò non si può fare, abbiamo pensato di provvedere da soli. Facendo due atti politici, ad aprile ed agosto, per sbloccare i 25 milioni concessi dal Credito Sportivo. Questi lavori ci permetteranno di adeguare lo stadio agli standard di sicurezza dell'Uefa, ma in seguito interverremo pure sui sediolini, bagni e spogliatoi».
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