ROMA - Dal calcio alla politica: nella lunga intervista rilasciata a Walter Veltroni da Madrid, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha toccato anche alcuni temi sensibili sull'organizzazione del calcio in Italia, a partire dalla questione stadi: «Bisognerebbe fare una nuova legge sugli stadi perché la vecchia l'hanno distrutta per colpa del nuovo sindaco di Firenze, che ci ha voluto mettere le mani all'ultimo momento per fare un torto alla Sensi e a Lotito». Proprio nei confronti del presidente della Lazio il patron partenopeo scaglia un'altra bordata: «Una volta negli anni '80 erano sedici le squadre. Adesso siamo inopinatamente arrivati a venti. Il signor Lotito, perché ha interessi in Serie B e in Serie C, per farsi bello sta pompando a dismisura con l'aiuto delle squadre minori perché si possa dare un paracadute di 65 milioni a quelli che retrocedono. Mi auguro che Lotti faccia tabula rasa, anche se lui mi dice che tante cose non le può fare. Alla fine però facendo cose piccolissime, rimarranno delle piccole cose in un oceano di cose da fare».
SERIE A E EUROPA - Questa invece la proposta di De Laurentiis: «Farei un vero campionato europeo con le cinque nazioni più importanti: Italia, Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Stabilirei le prime sei di ogni campionato ogni anno, mettendole insieme per fare sessanta partite tra andata e ritorno». A chi gli fa notare che il suo Napoli ha solo un italiano tra i titolari questa sera poi risponde: «Non mi dispiace affatto perché io sarei per mettere gli italiani in Serie B e in Serie C, dove farei crescere i nuovi eroi, con un tetto di 25 anni massimo. La Serie A, che è un'industria, la lascerei invece libera di fare qualunque tipo di acquisto di extracomunitari, come accade in Belgio e in Portogallo. Piuttosto, mi sembra incredibile che Tavecchio o il nuovo presidente della Figc possano ammettere l'iscrizione di squadre che hanno i bilanci dissestati».
SQUADRE B - Chiusura poi sulla possibilità di istituire la cosiddette squadre B: «Agnelli ed io eravamo assolutamente favorevoli alle seconde squadre ma siamo stati bocciati da Lotito, che controlla quei 14/15 club minori. Eppure sono le prime sei squadre che fanno vendere il prodotto a Mediaset, Sky e Rai e che fanno la Serie A. Altrimenti che venderemmo? Le votazioni non si possono fare solo numericamente. Di questo vive Lotito, è irrispettoso nei confronti dei tifosi. Bisogna essere onesti alla base».
ROMA - Dal calcio alla politica: nella lunga intervista rilasciata a Walter Veltroni da Madrid, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha toccato anche alcuni temi sensibili sull'organizzazione del calcio in Italia, a partire dalla questione stadi: «Bisognerebbe fare una nuova legge sugli stadi perché la vecchia l'hanno distrutta per colpa del nuovo sindaco di Firenze, che ci ha voluto mettere le mani all'ultimo momento per fare un torto alla Sensi e a Lotito». Proprio nei confronti del presidente della Lazio il patron partenopeo scaglia un'altra bordata: «Una volta negli anni '80 erano sedici le squadre. Adesso siamo inopinatamente arrivati a venti. Il signor Lotito, perché ha interessi in Serie B e in Serie C, per farsi bello sta pompando a dismisura con l'aiuto delle squadre minori perché si possa dare un paracadute di 65 milioni a quelli che retrocedono. Mi auguro che Lotti faccia tabula rasa, anche se lui mi dice che tante cose non le può fare. Alla fine però facendo cose piccolissime, rimarranno delle piccole cose in un oceano di cose da fare».
SERIE A E EUROPA - Questa invece la proposta di De Laurentiis: «Farei un vero campionato europeo con le cinque nazioni più importanti: Italia, Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Stabilirei le prime sei di ogni campionato ogni anno, mettendole insieme per fare sessanta partite tra andata e ritorno». A chi gli fa notare che il suo Napoli ha solo un italiano tra i titolari questa sera poi risponde: «Non mi dispiace affatto perché io sarei per mettere gli italiani in Serie B e in Serie C, dove farei crescere i nuovi eroi, con un tetto di 25 anni massimo. La Serie A, che è un'industria, la lascerei invece libera di fare qualunque tipo di acquisto di extracomunitari, come accade in Belgio e in Portogallo. Piuttosto, mi sembra incredibile che Tavecchio o il nuovo presidente della Figc possano ammettere l'iscrizione di squadre che hanno i bilanci dissestati».
SQUADRE B - Chiusura poi sulla possibilità di istituire la cosiddette squadre B: «Agnelli ed io eravamo assolutamente favorevoli alle seconde squadre ma siamo stati bocciati da Lotito, che controlla quei 14/15 club minori. Eppure sono le prime sei squadre che fanno vendere il prodotto a Mediaset, Sky e Rai e che fanno la Serie A. Altrimenti che venderemmo? Le votazioni non si possono fare solo numericamente. Di questo vive Lotito, è irrispettoso nei confronti dei tifosi. Bisogna essere onesti alla base».
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