IL 10 DELL'ITALIA E IL RAPPORTO CON MARADONA E SARRI - «Il numero 10 in azzurro? E' un onore, l'hanno indossata leggende, Nel Napoli è stata sulle spalle di Maradona e il club l'ha ritirata: rispetto Diego, la nostra leggenda, e la scelta della società, sono molto contento di avere il 24 che è legato a mia moglie. Aver conosciuto Diego, il migliore di tutti i tempi, mi ha riempito di orgoglio: spero che tanti napoletani possano vivere quello che ho vissuto. Sarri mi ha definito il migliore italiano della mia generazione? E' un orgoglio, il mister me lo dice da tempo. In tanti hanno scritto che Ventura deve addirittura cambiare schema per me, sono complimenti che ti danno ulteriore fiducia. A Zeman devo tantissimo, con Mazzarri mi giocavo il posto con Edu Vargas e poco a poco mi ritagliai spazio, grazie a Benitez imparai molto la fase difensiva che ora è fondamentale, ma Sarri è geniale, amo il suo gioco, a volte magari discutiamo ma la verità è che abbiamo fatto due stagioni fantastiche e ci ha insegnato tantissimo. Se un giorno lascerà il Napoli allenerà un top club, ne sono certo. Io? Io devo migliorare, devo fare più gol. Il mio idolo Del Piero? Come persona e calciatore ero incantato, ovviamente essendo napoletano la squadra dove giocava mi piaceva meno (ridendo...). E' da lui che ho preso il tiro a giro, ma ora devo cambiare un po' perché i portieri si stanno abituando».
MESSI, LA CHAMPIONS, GUARDIOLA, CALLEJON - «Il mio preferito di oggi? Messi. Dopo Maradona c'è lui, come tocca la palla, come si muove, è un'ispirazione. Il segreto del Napoli? Ci divertiamo anche negli allenamenti. Ma vogliamo vincere, non ci basta sentirci dire che giochiamo bene, e quest'anno dobbiamo riuscirci. Il gioco del Napoli ricorda quello di Guardiola? Sì, giochiamo a 2-3 tocchi e passaggi rapidi al compagno meglio piazzato, in Champions sarà un partitone, siamo contenti di affrontare le grandi squadre: il City ha tanti campioni ma anche noi non siamo messi male. Con il Real l'anno scorso avevamo davanti la migliore squadra del mondo, ma ci siamo giocati la partita a viso aperto, non possiamo recriminare su nulla. I miei assist a Callejon? E' grazie a lui, a come attacca la profondità, nessuno come lui in Europa. Non so se è innato o se lo ha imparato in Spagna, ma è incredibile. Sia lui che Albiol meritano la nazionale».
IL FUTURO - «La maglia del Napoli è il mio sogno, l'ho sempre detto, spero di indossarla più tempo possibile. In questo calcio non si sa mai, il mercato è pazzo, magari il presidente riceve un'offerta folle e decide di vendermi (ride). L'agente? Io sono tranquillo, ho rinnovato il contratto e penso solo a difendere i colori del Napoli. Sogno il Mondiale? Il mio obiettivo ora è vincere con il Napoli, qualificarmi per la Coppa del Mondo e vivere in Russia una grande esperienza».
IL 10 DELL'ITALIA E IL RAPPORTO CON MARADONA E SARRI - «Il numero 10 in azzurro? E' un onore, l'hanno indossata leggende, Nel Napoli è stata sulle spalle di Maradona e il club l'ha ritirata: rispetto Diego, la nostra leggenda, e la scelta della società, sono molto contento di avere il 24 che è legato a mia moglie. Aver conosciuto Diego, il migliore di tutti i tempi, mi ha riempito di orgoglio: spero che tanti napoletani possano vivere quello che ho vissuto. Sarri mi ha definito il migliore italiano della mia generazione? E' un orgoglio, il mister me lo dice da tempo. In tanti hanno scritto che Ventura deve addirittura cambiare schema per me, sono complimenti che ti danno ulteriore fiducia. A Zeman devo tantissimo, con Mazzarri mi giocavo il posto con Edu Vargas e poco a poco mi ritagliai spazio, grazie a Benitez imparai molto la fase difensiva che ora è fondamentale, ma Sarri è geniale, amo il suo gioco, a volte magari discutiamo ma la verità è che abbiamo fatto due stagioni fantastiche e ci ha insegnato tantissimo. Se un giorno lascerà il Napoli allenerà un top club, ne sono certo. Io? Io devo migliorare, devo fare più gol. Il mio idolo Del Piero? Come persona e calciatore ero incantato, ovviamente essendo napoletano la squadra dove giocava mi piaceva meno (ridendo...). E' da lui che ho preso il tiro a giro, ma ora devo cambiare un po' perché i portieri si stanno abituando».
MESSI, LA CHAMPIONS, GUARDIOLA, CALLEJON - «Il mio preferito di oggi? Messi. Dopo Maradona c'è lui, come tocca la palla, come si muove, è un'ispirazione. Il segreto del Napoli? Ci divertiamo anche negli allenamenti. Ma vogliamo vincere, non ci basta sentirci dire che giochiamo bene, e quest'anno dobbiamo riuscirci. Il gioco del Napoli ricorda quello di Guardiola? Sì, giochiamo a 2-3 tocchi e passaggi rapidi al compagno meglio piazzato, in Champions sarà un partitone, siamo contenti di affrontare le grandi squadre: il City ha tanti campioni ma anche noi non siamo messi male. Con il Real l'anno scorso avevamo davanti la migliore squadra del mondo, ma ci siamo giocati la partita a viso aperto, non possiamo recriminare su nulla. I miei assist a Callejon? E' grazie a lui, a come attacca la profondità, nessuno come lui in Europa. Non so se è innato o se lo ha imparato in Spagna, ma è incredibile. Sia lui che Albiol meritano la nazionale».
IL FUTURO - «La maglia del Napoli è il mio sogno, l'ho sempre detto, spero di indossarla più tempo possibile. In questo calcio non si sa mai, il mercato è pazzo, magari il presidente riceve un'offerta folle e decide di vendermi (ride). L'agente? Io sono tranquillo, ho rinnovato il contratto e penso solo a difendere i colori del Napoli. Sogno il Mondiale? Il mio obiettivo ora è vincere con il Napoli, qualificarmi per la Coppa del Mondo e vivere in Russia una grande esperienza».
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