NAPOLI – C’era anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, stamattina, alla presentazione stampa della mostra “Andy Warhol”, dedicata al grande artista statunitense della pop art, di cui sono esposte 200 opere alla Basilica della Pietrasanta. Warhol visitò svariate volte la città di Napoli, dedicandole anche alcune opere come Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione di un’esposizione presso la Galleria Amelio.
“La cosa straordinaria è ricordare come a New York, che negli anni '70 era diventata una culla che raccoglieva tutte le tendenze innovative, nacque una discoteca particolare, lo Studio 54, frequentato da Warhol e Truman Capote – ha raccontato De Laurentiis durante la presentazione, documentata da un video di Napoli Magazine - in questo contesto ci sono stati personaggi che hanno segnato la storia della gente. Negli Stati Uniti il cinema, fino alla fine degli anni '90, era considerato la prima industria nel Paese. In Italia invece non vengono stimolati i giovani, siamo un Paese povero, le istituzioni fanno ben poco. Napoli può superare Roma. Da un punto di vista politico non è possibile superare la Capitale, ma dal punto di vista artistico assolutamente sì. Le donne sono le vere protagoniste della nostra vita, dobbiamo preservarle”. La mostra di Napoli su Andy Warhol sarà aperta al pubblico domani alle 10 per proseguire fino al 23 febbraio 2020.
NAPOLI – C’era anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, stamattina, alla presentazione stampa della mostra “Andy Warhol”, dedicata al grande artista statunitense della pop art, di cui sono esposte 200 opere alla Basilica della Pietrasanta. Warhol visitò svariate volte la città di Napoli, dedicandole anche alcune opere come Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione di un’esposizione presso la Galleria Amelio.
“La cosa straordinaria è ricordare come a New York, che negli anni '70 era diventata una culla che raccoglieva tutte le tendenze innovative, nacque una discoteca particolare, lo Studio 54, frequentato da Warhol e Truman Capote – ha raccontato De Laurentiis durante la presentazione, documentata da un video di Napoli Magazine - in questo contesto ci sono stati personaggi che hanno segnato la storia della gente. Negli Stati Uniti il cinema, fino alla fine degli anni '90, era considerato la prima industria nel Paese. In Italia invece non vengono stimolati i giovani, siamo un Paese povero, le istituzioni fanno ben poco. Napoli può superare Roma. Da un punto di vista politico non è possibile superare la Capitale, ma dal punto di vista artistico assolutamente sì. Le donne sono le vere protagoniste della nostra vita, dobbiamo preservarle”. La mostra di Napoli su Andy Warhol sarà aperta al pubblico domani alle 10 per proseguire fino al 23 febbraio 2020.
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