Serie A
ROMA - Non ci sarà deferimento per Pepe Reina. Il cui nome, dunque, non comparirà nel comunicato del Giudice sportivo, che sullo spagnolo non avrà ricevuto dalla procura federale alcuna segnalazione. Semplicemente perché l’eventuale (ben sottolineato, perché il caso-Canini del 2010, designatore Collina, arbitro Pierpaoli di Firenze in Cagliari-Catania, insegna) simulazione del portiere azzurro non rientra nella casistica prevista dal Codice di Giustizia sportiva. Con ordine, allora. All’articolo 35 («Mezzi di prova e formalità procedurali»), comma 1.3, viene specificato come sia possibile adire alla prova tv, per condotta violenta (e non è questo il caso) e condotta gravemente antisportiva, solo nel caso in cui la «evidente simulazione» determini «l’espulsione diretta del calciatore avversario». Capito? Il rosso deve essere «diretto», mentre Silvestre è stato allontanato dall’arbitro Di Bello (le cui responsabilità vanno al di là dell’episodio specifico) per doppia ammonizione. Dunque, impossibile procedere. Reina - che questa sera in coppa Italia probabilmente non sarà impiegato - sarà a disposizione di Sarri per la partita di domenica prossima al San Paolo contro il Pescara.
PRECEDENTE - Ci sarebbe, in realtà, un passo precedente da compiere. Lo spiegò a tutti Pierluigi Collina, allora designatore della serie A, oggi Gran Capo degli arbitri europei. Il portiere del Catania Andujar, quel 7 marzo del 2010, rinviò il pallone, Canini - ad un paio di metri - provò ad intercettare il pallone, colpendolo, l’arbitro Pierpaoli lo ammonì per comportamento antisportivo. Collina spiegò che «il calcio di punizione e l’ammonizione per ‘’comportamento antisportivo’’ sono assolutamente nelle regole». Torniamo al San Paolo: Silvestre - che già in precedenza salta vicino a Reina - nell’occasione sembra quasi inseguirlo, per poi rallentare passandogli di fianco, nell’intenzione evidentemente di disturbarlo. Comportamento antisportivo. Sicuri sicuri che ci sarebbe stato bisogno della prova tv?
ROMA - Non ci sarà deferimento per Pepe Reina. Il cui nome, dunque, non comparirà nel comunicato del Giudice sportivo, che sullo spagnolo non avrà ricevuto dalla procura federale alcuna segnalazione. Semplicemente perché l’eventuale (ben sottolineato, perché il caso-Canini del 2010, designatore Collina, arbitro Pierpaoli di Firenze in Cagliari-Catania, insegna) simulazione del portiere azzurro non rientra nella casistica prevista dal Codice di Giustizia sportiva. Con ordine, allora. All’articolo 35 («Mezzi di prova e formalità procedurali»), comma 1.3, viene specificato come sia possibile adire alla prova tv, per condotta violenta (e non è questo il caso) e condotta gravemente antisportiva, solo nel caso in cui la «evidente simulazione» determini «l’espulsione diretta del calciatore avversario». Capito? Il rosso deve essere «diretto», mentre Silvestre è stato allontanato dall’arbitro Di Bello (le cui responsabilità vanno al di là dell’episodio specifico) per doppia ammonizione. Dunque, impossibile procedere. Reina - che questa sera in coppa Italia probabilmente non sarà impiegato - sarà a disposizione di Sarri per la partita di domenica prossima al San Paolo contro il Pescara.
PRECEDENTE - Ci sarebbe, in realtà, un passo precedente da compiere. Lo spiegò a tutti Pierluigi Collina, allora designatore della serie A, oggi Gran Capo degli arbitri europei. Il portiere del Catania Andujar, quel 7 marzo del 2010, rinviò il pallone, Canini - ad un paio di metri - provò ad intercettare il pallone, colpendolo, l’arbitro Pierpaoli lo ammonì per comportamento antisportivo. Collina spiegò che «il calcio di punizione e l’ammonizione per ‘’comportamento antisportivo’’ sono assolutamente nelle regole». Torniamo al San Paolo: Silvestre - che già in precedenza salta vicino a Reina - nell’occasione sembra quasi inseguirlo, per poi rallentare passandogli di fianco, nell’intenzione evidentemente di disturbarlo. Comportamento antisportivo. Sicuri sicuri che ci sarebbe stato bisogno della prova tv?
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