Serie A
ROMA - «Il calcio deve essere utilizzato non per primeggiare, ma per rappresentare i sentimenti di tutti. Napoli e Lazio hanno anche gli stessi colori, vinca il migliore». Così il presidente della Lazio Claudio Lotito ha voluto presentare la sfida in programma questa sera alle ore 20.45 al San Paolo. «La Lega? Ho una filosofia diversa - aggiunge il dirigente ai microfoni del quotidiano "Cronache di Napoli" - e l’ho dimostrato anche nel calcio. In Federazione e Lega rappresento 12 società di A, 14 di B e 25 di Lega Pro che appoggiano le mia proposte. Per me sarebbe più facile stare dalla parte dei club più grandi, ma credo sia fondamentale puntare sull’equità. E così ho deciso di scendere in politica, di mettere a disposizione della collettività le mie esperienze e la mia storia»
ELEZIONI – «La classe politica non ha mai fatto programmazione, è stata miope. Nessuno ha la bacchetta magica, ma se porti avanti un programma consenti anche a chi viene dopo di avere una base da cui ripartire. E bisogna smetterla con i personalismi: la res publica è stata trasformata in res privata. Parto da un presupposto, l’unione fa la forza. Bisogna mettere da parte il dividi et impera che ancora viene utilizzato in questo paese per privilegiare l’interesse personale a danno di quello collettivo».
ROMA - «Il calcio deve essere utilizzato non per primeggiare, ma per rappresentare i sentimenti di tutti. Napoli e Lazio hanno anche gli stessi colori, vinca il migliore». Così il presidente della Lazio Claudio Lotito ha voluto presentare la sfida in programma questa sera alle ore 20.45 al San Paolo. «La Lega? Ho una filosofia diversa - aggiunge il dirigente ai microfoni del quotidiano "Cronache di Napoli" - e l’ho dimostrato anche nel calcio. In Federazione e Lega rappresento 12 società di A, 14 di B e 25 di Lega Pro che appoggiano le mia proposte. Per me sarebbe più facile stare dalla parte dei club più grandi, ma credo sia fondamentale puntare sull’equità. E così ho deciso di scendere in politica, di mettere a disposizione della collettività le mie esperienze e la mia storia»
ELEZIONI – «La classe politica non ha mai fatto programmazione, è stata miope. Nessuno ha la bacchetta magica, ma se porti avanti un programma consenti anche a chi viene dopo di avere una base da cui ripartire. E bisogna smetterla con i personalismi: la res publica è stata trasformata in res privata. Parto da un presupposto, l’unione fa la forza. Bisogna mettere da parte il dividi et impera che ancora viene utilizzato in questo paese per privilegiare l’interesse personale a danno di quello collettivo».
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