Serie A
SUBITO MERTENS - Allegri e Ancelotti regalano una sorpresa a testa nelle scelte, partono dalla panchina due degli uomini più in forma, Bernardeschi e Milik. In campo vanno Dybala da un lato (nel 4-3-3 con Mandzukic e Ronaldo) e Mertens dall’altra (partner d’attacco di Insigne nel 4-4-2). L’approccio alla partita azzurro è di grande personalità, aiutato da un buon palleggio e da una pressione altissimi. Zielinski si presenta all’Allianz Stadium con un sinistro dal limite che si stampa sul palo alla sinistra di Szczesny, il Napoli tiene bene il campo, staziona molto alto e non fa ripartire la Juve. Da un errore in uscita di Bonucci nasce il vantaggio di Ancelotti: recupero sulla trequarti di Allan, imbucata per Callejon e scarico al centro per Mertens, facile facile il tocco da due passi per lo 0-1.
SUPERMARIO - Sorpresa dall’avvio del Napoli, la Juve si affida al suo fuoriclasse più grande per rimettersi in corsa: Cristiano Ronaldo prima incita il pubblico rimasto in silenzio dopo il vantaggio partenopeo, poi impegna Ospina un paio di volte da fuori e alla fine - sfruttando una leggerezza di Hysaj - confeziona un assist al bacio per la testa di Mandzukic dimenticato a centro area da Albiol e Koulibaly: 1-1. Il pareggio, ovviamente, dà fiducia alla Juve che potrebbe raddoppiare in due di occasioni, naturalmente ispirate da Ronaldo: Chiellini e Pjanic prima e Emre Can dopo non trovano però la precisione sotto porta. E il Napoli? Dopo l’ottimo avvio, soffre fino alla fine del primo tempo, prende due gialli (Koulibaly e Mario Rui) e riesce solo a farsi vivo con un destro (sì, destro) da fuori dello stesso Mario Rui che finisce alto.
SECONDO TEMPO - Ronaldo è in una di quelle giornate in cui è difficile contenerlo, Ancelotti - che lo conosce a memoria - ha la conferma a inizio ripresa quando l’asso portoghese ispira il raddoppio: destro dal limite sul quale Ospina si supera deviando sul palo, sulla ribattuta Mandzukic non ha problemi a depositare in rete a porta vuota: 2-1 e grande festa in tribuna. Si fa dura per il Napoli, costretto a rincorrere nella bolgia dello Stadium. Dopo un destro di Mertens che fa tremare Szczesny, l’episodio che chiude la contesa: Mario Rui colpisce Dybala a metà campo, il secondo giallo estratto da Banti lascia il Napoli in 10. Ancelotti, che stava per sostituire il portoghese, si infuria in panchina ed è costretto a correre ai ripari: fuori Zielinski, Mertens e Hamsik, dentro Malcuit, Milik e Fabian Ruiz e azzurri ridisegnati con un 4-4-1. Allegri risponde con Bentancur e Bernardeschi per Emre Can e l’acciaccato Dybala, nel chiaro tentativo di gestire la parte finale di partita congelando il risultato. L’orgoglio del Napoli porta a una clamorosa occasione per il pareggio sprecata da Callejon, ma la Juve è cinica e spietata e trova il tris che archivia il risultato. L’assist lo firma ovviamente Ronaldo, di testa su angolo, per Bonucci che insacca da due passi il 3-1 finale. Lo Stadium fa festa, la Juve allunga a +6.
SUBITO MERTENS - Allegri e Ancelotti regalano una sorpresa a testa nelle scelte, partono dalla panchina due degli uomini più in forma, Bernardeschi e Milik. In campo vanno Dybala da un lato (nel 4-3-3 con Mandzukic e Ronaldo) e Mertens dall’altra (partner d’attacco di Insigne nel 4-4-2). L’approccio alla partita azzurro è di grande personalità, aiutato da un buon palleggio e da una pressione altissimi. Zielinski si presenta all’Allianz Stadium con un sinistro dal limite che si stampa sul palo alla sinistra di Szczesny, il Napoli tiene bene il campo, staziona molto alto e non fa ripartire la Juve. Da un errore in uscita di Bonucci nasce il vantaggio di Ancelotti: recupero sulla trequarti di Allan, imbucata per Callejon e scarico al centro per Mertens, facile facile il tocco da due passi per lo 0-1.
SUPERMARIO - Sorpresa dall’avvio del Napoli, la Juve si affida al suo fuoriclasse più grande per rimettersi in corsa: Cristiano Ronaldo prima incita il pubblico rimasto in silenzio dopo il vantaggio partenopeo, poi impegna Ospina un paio di volte da fuori e alla fine - sfruttando una leggerezza di Hysaj - confeziona un assist al bacio per la testa di Mandzukic dimenticato a centro area da Albiol e Koulibaly: 1-1. Il pareggio, ovviamente, dà fiducia alla Juve che potrebbe raddoppiare in due di occasioni, naturalmente ispirate da Ronaldo: Chiellini e Pjanic prima e Emre Can dopo non trovano però la precisione sotto porta. E il Napoli? Dopo l’ottimo avvio, soffre fino alla fine del primo tempo, prende due gialli (Koulibaly e Mario Rui) e riesce solo a farsi vivo con un destro (sì, destro) da fuori dello stesso Mario Rui che finisce alto.
SECONDO TEMPO - Ronaldo è in una di quelle giornate in cui è difficile contenerlo, Ancelotti - che lo conosce a memoria - ha la conferma a inizio ripresa quando l’asso portoghese ispira il raddoppio: destro dal limite sul quale Ospina si supera deviando sul palo, sulla ribattuta Mandzukic non ha problemi a depositare in rete a porta vuota: 2-1 e grande festa in tribuna. Si fa dura per il Napoli, costretto a rincorrere nella bolgia dello Stadium. Dopo un destro di Mertens che fa tremare Szczesny, l’episodio che chiude la contesa: Mario Rui colpisce Dybala a metà campo, il secondo giallo estratto da Banti lascia il Napoli in 10. Ancelotti, che stava per sostituire il portoghese, si infuria in panchina ed è costretto a correre ai ripari: fuori Zielinski, Mertens e Hamsik, dentro Malcuit, Milik e Fabian Ruiz e azzurri ridisegnati con un 4-4-1. Allegri risponde con Bentancur e Bernardeschi per Emre Can e l’acciaccato Dybala, nel chiaro tentativo di gestire la parte finale di partita congelando il risultato. L’orgoglio del Napoli porta a una clamorosa occasione per il pareggio sprecata da Callejon, ma la Juve è cinica e spietata e trova il tris che archivia il risultato. L’assist lo firma ovviamente Ronaldo, di testa su angolo, per Bonucci che insacca da due passi il 3-1 finale. Lo Stadium fa festa, la Juve allunga a +6.
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