Serie A
NAPOLI - L’arrivo di Iachini ha dato la scossa alla Fiorentina, quello di Gattuso ha ulteriormente peggiorato la situazione del Napoli. Lo dicono i numeri: per il nuovo tecnico viola tre vittorie e un pareggio in 4 partite (compreso il prestigioso successo in Coppa Italia con l’Atalanta), per il nuovo allenatore azzurro quattro sconfitte e due vittorie (una con il Perugia di Cosmi in coppa). Chiesa e Vlahovic hanno sbancato il San Paolo regalando ai viola il terzo successo in una settimana e l’aggancio in classifica, gli azzurri hanno perso invece la quarta partita consecutiva al San Paolo. Al termine della giornata rischiano di essere più vicini alla zona retrocessione che a quella per un posto in Europa.
Gattuso si è complicato la vita da solo scegliendo un assetto difensivo particolare a inizio partita, con Luperto a sinistra, Di Lorenzo ancora centrale con Manolas e Hysaj a destra (due giocatori su quattro adattati in un altro ruolo). Scelte che è stato costretto a correggere dopo aver sofferto per larghi tratti del primo tempo e dopo essere andato sotto: Di Lorenzo è passato a destra, Luperto ha traslocato al centro e Hysaj a sinistra. Ma, a parte questa leggerezza, nel complesso il Napoli nella prima parte è stato troppo brutto per essere vero. Possesso palla fine a se stesso, poco dinamismo, nessuna voglia di combattere, enorme spazio lasciato agli avversari e un solo schema: palla lunga sul taglio di Callejon, che ha avuto l’unica clamorosa occasione del primo tempo (colpo di testa a lato). Gli altri lampi di Milik e Zielinski hanno solo spaventato una Fiorentina che ha confermato i progressi delle ultime settimane, aggrappata alle illuminazioni di uno straordinario Castrovilli, prima vicino al gol del vantaggio e poi ispiratore della manovra che ha portato al gol di Chiesa. Solo due grandi interventi di Ospina sullo stesso Chiesa e su Benassi hanno evitato a Iachini di andare al riposo con un punteggio più rotondo.
Non ha perso mai la bussola la Fiorentina nemmeno nel secondo tempo, quando un palo scheggiato da Insigne in avvio non ha scalfito le certezze viola. Chiesa si è divorato incredibilmente il gol del raddoppio, ma Iachini non si è demoralizzato e ha indovinato la mossa giusta dalla panchina: Vlahovic per Cutrone. Il nuovo entrato ha dovuto aspettare solo otto minuti per mettere firma sulla vittoria viola con un sinistro a giro che non ha lasciato scampo a Ospina. Non hanno inciso invece le mosse di Gattuso che ha dato spazio al nuovo acquisto Demme, a Lozano e a Llorente (fuori un furioso Allan che torna direttamente negli spogliatoi, Zielinski e Callejon): il Napoli non è riuscito mai a farsi veramente pericoloso ed è uscito fra i fischi del San Paolo, dove ora lo attendono le sfide con la Lazio (martedì) e la Juve (domenica). La nottata è ancora lunga, quella della Fiorentina invece è passata da tempo.
NAPOLI - L’arrivo di Iachini ha dato la scossa alla Fiorentina, quello di Gattuso ha ulteriormente peggiorato la situazione del Napoli. Lo dicono i numeri: per il nuovo tecnico viola tre vittorie e un pareggio in 4 partite (compreso il prestigioso successo in Coppa Italia con l’Atalanta), per il nuovo allenatore azzurro quattro sconfitte e due vittorie (una con il Perugia di Cosmi in coppa). Chiesa e Vlahovic hanno sbancato il San Paolo regalando ai viola il terzo successo in una settimana e l’aggancio in classifica, gli azzurri hanno perso invece la quarta partita consecutiva al San Paolo. Al termine della giornata rischiano di essere più vicini alla zona retrocessione che a quella per un posto in Europa.
Gattuso si è complicato la vita da solo scegliendo un assetto difensivo particolare a inizio partita, con Luperto a sinistra, Di Lorenzo ancora centrale con Manolas e Hysaj a destra (due giocatori su quattro adattati in un altro ruolo). Scelte che è stato costretto a correggere dopo aver sofferto per larghi tratti del primo tempo e dopo essere andato sotto: Di Lorenzo è passato a destra, Luperto ha traslocato al centro e Hysaj a sinistra. Ma, a parte questa leggerezza, nel complesso il Napoli nella prima parte è stato troppo brutto per essere vero. Possesso palla fine a se stesso, poco dinamismo, nessuna voglia di combattere, enorme spazio lasciato agli avversari e un solo schema: palla lunga sul taglio di Callejon, che ha avuto l’unica clamorosa occasione del primo tempo (colpo di testa a lato). Gli altri lampi di Milik e Zielinski hanno solo spaventato una Fiorentina che ha confermato i progressi delle ultime settimane, aggrappata alle illuminazioni di uno straordinario Castrovilli, prima vicino al gol del vantaggio e poi ispiratore della manovra che ha portato al gol di Chiesa. Solo due grandi interventi di Ospina sullo stesso Chiesa e su Benassi hanno evitato a Iachini di andare al riposo con un punteggio più rotondo.
Non ha perso mai la bussola la Fiorentina nemmeno nel secondo tempo, quando un palo scheggiato da Insigne in avvio non ha scalfito le certezze viola. Chiesa si è divorato incredibilmente il gol del raddoppio, ma Iachini non si è demoralizzato e ha indovinato la mossa giusta dalla panchina: Vlahovic per Cutrone. Il nuovo entrato ha dovuto aspettare solo otto minuti per mettere firma sulla vittoria viola con un sinistro a giro che non ha lasciato scampo a Ospina. Non hanno inciso invece le mosse di Gattuso che ha dato spazio al nuovo acquisto Demme, a Lozano e a Llorente (fuori un furioso Allan che torna direttamente negli spogliatoi, Zielinski e Callejon): il Napoli non è riuscito mai a farsi veramente pericoloso ed è uscito fra i fischi del San Paolo, dove ora lo attendono le sfide con la Lazio (martedì) e la Juve (domenica). La nottata è ancora lunga, quella della Fiorentina invece è passata da tempo.
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