Serie A
VERONA - È un Luciano Spalletti euforico, ma anche pignolo nel sottolineare le piccole sbavature della squadra, quello che si è presentato in conferenza stampa dopo la goleada del Napoli alla prima di campionato a Verona.
Il 5-2 del Bentegodi è però maturato dopo qualche difficoltà di troppo, con i veneti capaci di portarsi in vantaggio e poi di risalire al 2-2, prima di cedere alla qualità degli azzurri: "Vestire la maglia del Napoli obbliga a tentare di vincere sempre, questo è ciò che è scritto sull'etichetta delle maglie del Napoli: quando uno la indossa deve esercitare quella sicurezza e quella forza che la città merita. Ringrazio i tifosi per il sostegno e voglio rassicurarli sul fatto che nessuno sottovaluterà l’importanza di vestire questa maglia".
Poi una riflessione sulla prestazione complessiva e su ciò che non ha funzionato: "In alcuni momenti abbiamo mostrato di non essere abbastanza cattivi nell’andare a fare male e nell’alzare i ritmi, non si può lasciare in discussione nel primo tempo una partita così, perché avevamo mostrato di essere più forti del Verona. Comunque abbiamo fatto una prestazione enorme, direi clamorosa per le occasioni prodotte, ma me l'aspettavo perché avevo visto i ragazzi carichi e vogliosi di dimostrare che la società ha fatto bene a sceglierli. Vincere qui però non è mai facile".
Infine un passaggio sui singoli. Prima a centrocampo: "Lobotka sembrava Iniesta, ha fatto una prestazione impressionante, creando spazi ed avviando le ripartenze. È un cinghialotto nel modo di fare, prende campo e non si riesce più a fermarlo. Zielinski è stato perfetto negli inserimenti e nei ripiegamenti, non ha perso un pallone e ha segnato un gol dopo un inserimento di 50 metri". Poi, a sorpresa, una "bacchettata" per l'mvp Kvaratskhelia: "Kim è stato perfetto, sontuoso in molte situazioni. Direi mostruoso, per forza fisica e personalità. In molte situazioni abbiamo rivisto i Koulibaly. Kvara invece ha sentito troppo la partita, era teso, può fare molto meglio. Ha un po' sofferto la marcatura a uomo dell'avversario, e uno come lui dovrebbe essere bravissimo a divincolarsi".
VERONA - È un Luciano Spalletti euforico, ma anche pignolo nel sottolineare le piccole sbavature della squadra, quello che si è presentato in conferenza stampa dopo la goleada del Napoli alla prima di campionato a Verona.
Il 5-2 del Bentegodi è però maturato dopo qualche difficoltà di troppo, con i veneti capaci di portarsi in vantaggio e poi di risalire al 2-2, prima di cedere alla qualità degli azzurri: "Vestire la maglia del Napoli obbliga a tentare di vincere sempre, questo è ciò che è scritto sull'etichetta delle maglie del Napoli: quando uno la indossa deve esercitare quella sicurezza e quella forza che la città merita. Ringrazio i tifosi per il sostegno e voglio rassicurarli sul fatto che nessuno sottovaluterà l’importanza di vestire questa maglia".
Poi una riflessione sulla prestazione complessiva e su ciò che non ha funzionato: "In alcuni momenti abbiamo mostrato di non essere abbastanza cattivi nell’andare a fare male e nell’alzare i ritmi, non si può lasciare in discussione nel primo tempo una partita così, perché avevamo mostrato di essere più forti del Verona. Comunque abbiamo fatto una prestazione enorme, direi clamorosa per le occasioni prodotte, ma me l'aspettavo perché avevo visto i ragazzi carichi e vogliosi di dimostrare che la società ha fatto bene a sceglierli. Vincere qui però non è mai facile".
Infine un passaggio sui singoli. Prima a centrocampo: "Lobotka sembrava Iniesta, ha fatto una prestazione impressionante, creando spazi ed avviando le ripartenze. È un cinghialotto nel modo di fare, prende campo e non si riesce più a fermarlo. Zielinski è stato perfetto negli inserimenti e nei ripiegamenti, non ha perso un pallone e ha segnato un gol dopo un inserimento di 50 metri". Poi, a sorpresa, una "bacchettata" per l'mvp Kvaratskhelia: "Kim è stato perfetto, sontuoso in molte situazioni. Direi mostruoso, per forza fisica e personalità. In molte situazioni abbiamo rivisto i Koulibaly. Kvara invece ha sentito troppo la partita, era teso, può fare molto meglio. Ha un po' sofferto la marcatura a uomo dell'avversario, e uno come lui dovrebbe essere bravissimo a divincolarsi".
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