NAPOLI - "A parte Hirving Lozano, non abbiamo avuto problemi di infortuni in questa pausa nazionali, anzi: molti nostri giocatori, che quando vanno via monitoriamo giorno dopo giorno, hanno dato seguito al gioco che abbiamo qui al Napoli". Così Luciano Spalletti alla conferenza di presentazione, cominciata con qualche minuto di ritardo, al match casalingo contro il Torino (fischio d'inizio domani, sabato 1° ottobre, alle 15). Prima di iniziare la conferenza, il tecnico di Certaldo si è presentato con un mazzo di rose rosse per ricordare la scomparsa delle giovani donne Masha Amini e Hadith Najafi, vittime delle repressioni della polizia religiosa in Iran.
Spalletti ha proseguito: "Il percorso è ancora lunghissimo. E' una stagione particolare, vero, ma non ho mai visto uno Scudetto assegnato a ottobre. Chi maggiormente funzionale in attacco tra Simeone e Raspadori? Giocheranno entrambi: decidete voi chi sarà in campo 60' e chi 30'. Dico solo una cosa: martedì avremo un'altra partita importantissima, con l'Ajax e ormai non ha più senso parlare di titolari e panchinari".
Le riflessioni passano quindi sull'attuale situazione di campionato e sull'avversario di giornata. Là davanti questo grande equilibrio durerà? "Secondo me sì - ha proseguito Spalletti -. Ci sono tante squadre attrezzate, io ne conto 7, anche perché ci sarà senz'altro l'outsider che darà fastidio a tutti come l'anno scorso è stata la Fiorentina. Per quanto riguarda il Torino, è sempre un avversario duro da affrontare. Sono tosi come il loro allenatore, Ivan Juric, che lascia sempre un segno, perché è un grande lavoratore".
"La squadra è pronta nonostante i tanti impegni nelle rispettive nazionali - chiosa Spalletti -. Ed è ingiusto, a parer mio, parlare di questo o quel giocatore in vista di potenziali correttivi all'undici di partenza perché, ripeto, tutti sono sullo stesso piano è il calendario ci porterà a giocare ogni tre giorni. Simone Inzaghi dice che dove ha allenato lui ha portato trofei e ricavi? Io non ricordo tutto ciò che ho fatto, la mia carriera ormai è troppo lunga, preferisco guardare al futuro".
NAPOLI - "A parte Hirving Lozano, non abbiamo avuto problemi di infortuni in questa pausa nazionali, anzi: molti nostri giocatori, che quando vanno via monitoriamo giorno dopo giorno, hanno dato seguito al gioco che abbiamo qui al Napoli". Così Luciano Spalletti alla conferenza di presentazione, cominciata con qualche minuto di ritardo, al match casalingo contro il Torino (fischio d'inizio domani, sabato 1° ottobre, alle 15). Prima di iniziare la conferenza, il tecnico di Certaldo si è presentato con un mazzo di rose rosse per ricordare la scomparsa delle giovani donne Masha Amini e Hadith Najafi, vittime delle repressioni della polizia religiosa in Iran.
Spalletti ha proseguito: "Il percorso è ancora lunghissimo. E' una stagione particolare, vero, ma non ho mai visto uno Scudetto assegnato a ottobre. Chi maggiormente funzionale in attacco tra Simeone e Raspadori? Giocheranno entrambi: decidete voi chi sarà in campo 60' e chi 30'. Dico solo una cosa: martedì avremo un'altra partita importantissima, con l'Ajax e ormai non ha più senso parlare di titolari e panchinari".
Le riflessioni passano quindi sull'attuale situazione di campionato e sull'avversario di giornata. Là davanti questo grande equilibrio durerà? "Secondo me sì - ha proseguito Spalletti -. Ci sono tante squadre attrezzate, io ne conto 7, anche perché ci sarà senz'altro l'outsider che darà fastidio a tutti come l'anno scorso è stata la Fiorentina. Per quanto riguarda il Torino, è sempre un avversario duro da affrontare. Sono tosi come il loro allenatore, Ivan Juric, che lascia sempre un segno, perché è un grande lavoratore".
"La squadra è pronta nonostante i tanti impegni nelle rispettive nazionali - chiosa Spalletti -. Ed è ingiusto, a parer mio, parlare di questo o quel giocatore in vista di potenziali correttivi all'undici di partenza perché, ripeto, tutti sono sullo stesso piano è il calendario ci porterà a giocare ogni tre giorni. Simone Inzaghi dice che dove ha allenato lui ha portato trofei e ricavi? Io non ricordo tutto ciò che ho fatto, la mia carriera ormai è troppo lunga, preferisco guardare al futuro".
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