NAPOLI - Ci sarà pur stato un motivo se in 17 anni l’Inter in questo stadio aveva vinto una misera volta. E ci sarà un motivo se adesso i nerazzurri rompono con prepotenza il tabù e vanno via da Napoli con un 3-0 che suona minaccioso per ogni rivale di A. Inzaghi si riprende la vetta come meglio non poteva, opera il controsorpasso sulla Juve con una partita intelligente e di grande qualità soprattutto tra i centrocampisti, e manda un messaggino proprio al collega Allegri che sgomita là davanti: la sua squadra ha imparato dagli errori, ha una rosa abbastanza profonda per resistere a due nuovi infortuni (De Vrij e Dumfries) e brama davvero la seconda stella sopra ogni cosa. Il Napoli, invece, volenteroso e impreciso, è punito forse oltre i propri demeriti, ma subisce l’effetto contrario: Mazzarri sta ridando un’anima ai campioni di Italia, ma precipitando a -11 la vetta adesso sembra davvero una chimera.
Dopo il grande minestrone portoghese, Simone Inzaghi torna a usare i titolatissimi: si rivede l’artiglieria pesante che ha giocato a Torino, fuori soltanto gli infortunati Pavard e Bastoni. Dumfries è recuperato dall’ultimo affaticamento, che gli ha impedito perfino di viaggiare per Lisbona, mentre davanti riecco riconnettersi la ThuLa. Mazzarri riabbraccia, invece, la sua vecchia casa napoletana dopo 10 anni e per questo nuovo debutto deve partire senza Zielinski: inizia Elmas da mezzala al posto del polacco acciaccato. A parte Natan, costretto a traslocare a sinistra vista la morìa di terzini, la squadra di Walter può sprigionare al massimo la sua potenza offensiva col trio davanti Politano-Osimhen-Kvara. Proprio il macedone fa subito capire che aria tira con un destro tagliente che obbliga Sommer a volare: è solo la prima di una serie di interventi del portiere svizzero sui continui cross napoletani. La squadra di Mazzarri gioca all’inizio con più intensità rispetto a un’Inter timidina. Nonostante tutto, i nerazzurri avrebbero pure trovato il gol con Thuram (annullato per fuorigioco di una spalla del francese), ma l’emergenza difesa si complica quando pure De Vrij si accascia e alza bandiera bianca: l’olandese è il terzo centrale che va k.o., a tradirlo un risentimento muscolare all'adduttore della gamba sinistra.
Già al 18’ Inzaghi deve quindi lavorare di fantasia e per tamponare la perdita manda in campo Carlos Augusto: stavolta non è Dimarco a slittare indietro, ma è proprio il brasiliano a fare da braccetto. Le ambizioni di un buon primo tempo di Mazzarri si infrangono su una traversa tonante di Politano, bravissimo a lavorare la palla col mancino, mentre Osimhen pare ancora lontano dalla pantera che fu. Così, visto che il Napoli non capitalizza il suo miglior momento, la squadra di Simone riesce a mettere la testa avanti con fare sornione, senza quasi dare nell’occhio. Aumenta il baricentro e giusto un attimo prima del tè pesca un gol inatteso: dopo un cross la palla viene addomesticata da Barella e poi finisce sul piede caldo di un Calha, fin lì sottotono e impreciso. Il turco colpisce in maniera perfetta, batte Meret e spacca in due la partita esattamente a metà del tempo.
La rete di Calha modifica gli eventi, cambia totalmente l’inerzia della seconda metà: la squadra di Mazzarri deve affannarsi per recuperare e così lascia campo alle spalle per ripartenze velenose della ThuLa. L’occasione per il pari al Napoli arriva comunque al 58esimo quando Acerbi colpisce Osimhen in area - senza fallo secondo l'arbitro -, poi Sommer fa l’ennesimo grande intervento su sinistro potente di Kvaratskhelia. Ancora una volta, non sfruttando l’occasione davanti, la squadra campana viene punita dietro. Lo 0-2 interista arriva da una sanguinosa palla persa da cui si innesca la ripartenza di Inzaghi: il cannibale Lautaro per una volta è in vena di assist più che di gol, così serve Barella che slalomeggia in area e segna una rete bellissima.
È la mazzata finale su Osimhen e soci a cui non danno particolare energia neanche gli ingressi di Raspadori e Zielinski. Tutto diventa improvvisamente facile per i nerazzurri che alla fine raccolgono una cattiva e una brutta notizia: vanno via da Napoli con un altro infortunio (Dumfries out per un risentimento muscolare ai flessori della gamba sinistra) e trovano lo 0-3 con Marcus Thuram a porta vuota su assist di Cuadrado, entrato proprio al posto dell’olandese. Il punteggio è troppo rotondo, forte, ma il messaggio dell’Inter al campionato è altrettanto potente.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Natan (42' st Zerbin); Anguissa, Lobotka (30' st Zielinski), Elmas (30' st Lindstrom); Politano (23' st Raspadori), Osimhen, Kvaratskhelia.
A disposizione: Idasiak, Gollini, Demme, Juan Jesus, Simeone, Cajuste, Gaetano. All. Walter Mazzarri
INTER (3-5-2): Sommer; Darmian (41' st Bisseck), De Vrij (18' pt Carlos Augusto), Acerbi; Dumfries (32' st Cuadrado), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (32' st Frattesi), Dimarco; Thuram (41' st Arnautovic), Lautaro Martinez.
A disposizione: Di Gennaro, Audero, Sensi, Klaassen, Asslani, Agoumé, Stabile, Sanchez. All. Simone Inzaghi
ARBITRO: Davide Massa di Imperia
MARCATORI: 44' pt Calhanoglu (Inter), 16' st Barella (Inter), 40' st Thuram (Inter)
NOTE: Ammoniti: Elmas, Rrahmani (Napoli); Mkhitaryan, Darmian, Thuram (Inter)
Fiorentina | 3-0 | Salernitana | ||
Genoa | 1-1 | Empoli | ||
Lazio | 1-0 | Cagliari | ||
Lecce | 1-1 | Bologna | ||
Milan | 3-1 | Frosinone | ||
Monza | 1-2 | Juventus | ||
Napoli | 0-3 | Inter | ||
Sassuolo | 1-2 | Roma | ||
Torino | 3-0 | Atalanta | ||
Udinese | 3-3 | Verona |
vs
38
vittorie
21
pareggi
19
vittorie
101
gol fatti
79
gol fatti
Precedenti a Napoli
Competizione | Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | Fatti | Subiti |
---|---|---|---|---|---|---|
Serie A | 157 | 47 | 40 | 70 | 173 | 225 |
Coppa Italia | 13 | 4 | 3 | 6 | 10 | 13 |
Divisione Nazionale | 6 | 1 | 1 | 4 | 8 | 23 |
Supercoppa Italiana | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 |
177 | 52 | 44 | 81 | 192 | 261 |
1-20 di 38 |
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